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  1. Giusi57 Membro stimato
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  3. Lunedì, 06 Maggio 2019
Buonasera, mi chiamo Giuseppina, ho 61 anni e da 13 anni sono tetraplegica a causa di un incidente stradale. Da circa tre anni non riesco più a vivere bene a causa di una disreflessia autonomica che mi procura forti sbalzi di pressione portandola a valori sopra 200/100 e bassa come 60/40. Sono seguita dell'unità spinale di Perugia che mi ha curato tramite cardiologo e mi consiglia di liberare l'intestino e svuotare la vescica. Che altro posso fare? La mia vita è diventata insostenibile, grazie per l'ascolto e l'aiuto.
claudia.zanini
Community-Manager
Risposta accettata In attesa di moderazione
Gentile Giuseppina,

grazie per il tuo messaggio. Abbiamo tradotto e inoltrato la tua richiesta al nostro medico che provvederà a fornire una risposta. Potrebbe volerci qualche giorno.

Un caro saluto,

Claudia
  1. più di un mese fa
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  3. # 1
ANKS
Dr. Online
Risposta accettata In attesa di moderazione

Cara Giuseppina

Grazie mille per il tuo messaggio. La disreflessia autonomica è una vera sfida e non c'è una soluzione facile. Si tratta di una conseguenza della paralisi e spesso peggiora nel corso degli anni. I disturbi causati dalla disreflessia autonomica sono estremamente spiacevoli e influenzano negativamente la qualità della vita, ma possono anche mettere a repentaglio la vita in caso di un aumento repentino della pressione arteriosa.

È importante che nelle fasi di ipertensione si cerchi di scoprire se ci sono dei fattori scatenanti a livello del corpo, come per esempio un eccessivo riempimento della vescica o una costipazione. Inoltre, le fasi con pressione arteriosa superiore a 160 mm Hg dovrebbero essere trattate anche con farmaci che abbassano la pressione se durano troppo a lungo. Ci sono anche farmaci che possono essere utilizzati nelle fasi di ipotensione. Si tratta di imparare a gestire bene i fattori scatenanti e i sintomi, e spesso è possibile impostare una terapia adatta alla situazione solo grazie a un soggiorno in ospedale.

Inoltre, si può valutare l’impiego di terapie a sostegno del sistema nervoso autonomo. Queste terapie includono per esempio la fisioterapia, la terapia craniosacrale e l’agopuntura.

In sintesi, è importante ottimizzare la gestione e valutare diverse terapie.

Spero che questa risposta possa aiutarti e resto a disposizione per ulteriori domande

ANKS

  1. più di un mese fa
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  3. # 2
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