Natacha è la mamma di Michel, un ragazzo di quasi 17 anni che a seguito di un incidente diventa tetraplegico. Qui racconta a cuore aperto e con grande semplicità, passo dopo passo, le difficoltà che hanno affrontato come famiglia. Il ricovero a Losanna e il trasferimento al Centro per Paraplegici di Nottwil, dove Michel è stato per 10 mesi. Le difficoltà a capire la disabilità e le sue conseguenze, capire i bisogni di un ragazzo tetraplegico nel suo quotidiano, conoscere i mezzi ausiliari che permettono di rendere la vita più facile e autonoma. L'importanza di parlare con gli altri ospiti del centro per capire meglio la situazione, per convididere il vissuto, per imparare - malgrado la difficoltà della lingua. Il difficile rapporto con la speranza quando ti dicono "tuo figlio è tetraplegico" e a gestire l'incertezza, perché ogni tetraplegia incompleta è un caso a sè e non si può prevedere quali saranno i miglioramenti. Il fare del proprio meglio per sostenere il figlio quando ci si sente persi, quando si va avanti senza sapere come. Il riorganizzare la propria vita a casa (lavoro, altri figli). Questi sono solo alcuni dei temi che Natacha tocca in questa sua testomonianza, testimonianza di un percorso a ostacoli ma anche di un viaggio di resilienza, speranza e riconfigurazione della vita familiare di fronte all'incertezza.
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Quando tutto cambia. La testomonianza di una mamma
Natacha è la mamma di Michel, un ragazzo di quasi 17 anni che a seguito di un incidente diventa tetraplegico. Qui racconta a cuore aperto e con grande semplicità, passo dopo passo, le difficoltà che hanno affrontato come famiglia. Il ricovero a Losanna e il trasferimento al Centro per Paraplegici di Nottwil, dove Michel è stato per 10 mesi. Le difficoltà a capire la disabilità e le sue conseguenze, capire i bisogni di un ragazzo tetraplegico nel suo quotidiano, conoscere i mezzi ausiliari che permettono di rendere la vita più facile e autonoma. L'importanza di parlare con gli altri ospiti del centro per capire meglio la situazione, per convididere il vissuto, per imparare - malgrado la difficoltà della lingua. Il difficile rapporto con la speranza quando ti dicono "tuo figlio è tetraplegico" e a gestire l'incertezza, perché ogni tetraplegia incompleta è un caso a sè e non si può prevedere quali saranno i miglioramenti. Il fare del proprio meglio per sostenere il figlio quando ci si sente persi, quando si va avanti senza sapere come. Il riorganizzare la propria vita a casa (lavoro, altri figli). Questi sono solo alcuni dei temi che Natacha tocca in questa sua testomonianza, testimonianza di un percorso a ostacoli ma anche di un viaggio di resilienza, speranza e riconfigurazione della vita familiare di fronte all'incertezza.
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