Saranno i robot a prendersi cura di noi in futuro?
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- 13 gennaio 2020
- Sorli
Saranno i robot a prendersi cura di noi in futuro?
Siamo circondati da tecnologie sempre più avanzate, destinate a cambiare il modo in cui vivremo in futuro. Verosimilmente le operazioni mediche saranno eseguite interamente da machine, le diagnosi saranno stabilite dall’intelligenza artificiale, e parti del corpo stampate in 3D andranno a sostituire parti del corpo consumate o danneggiate.
D’altro canto, la penuria di operatori sanitari continua a rappresentare una sfida in tutto il mondo, e proprio per questo i robot stanno diventando una soluzione sempre più diffusa. Abbiamo quindi raccolto alcuni esempi di “assistenti robot” esistenti già oggi.
Giappone: il pioniere asiatico della robotica
Per far fronte alla penuria di forza lavoro il Giappone ha investito cospicuamente nelle tecnologie sanitarie dedicate alla cura della popolazione sempre più anziana. I robot rappresentano il maggiore investimento in tal senso.
In Giappone i robot sono in grado di sollevare i pazienti, condurre esami medici nonché offrire un interlocutore per le persone anziane. Anche i robot che sostituiscono gli animali domestici sono popolari nel paese, e le ricerche hanno rivelato che possono contribuire a ridurre il senso di solitudine, la depressione, lo stress e l’ansia nelle persone anziane colpite da demenza.
Nel 2018, un articolo ha rivelato che circa 500 case di cura per anziani hanno usato Pepper, il primo robot umanoide appositamente ideato per svolgere attività di socializzazione come giocare, svolgere esercizi di routine e condurre conversazioni di base. In alcune istituzioni come la casa di cura di Shin-tomi a Tokyo vengono usati più di 20 modelli diversi di robot. Il loro utilizzo diventerà sempre più massiccio, dato che il governo giapponese continua a promuovere lo sviluppo di robot specializzati nell’assistenza di anziani con finanziamenti sempre più ingenti.
Care-O-bot 4: il robot da servizio made in Germany
La Germania è un altro paese conosciuto per essere all’avanguardia nel mondo della robotica. Ad esempio, presso il Fraunhofer Institute for Manufacturing Engineering and Automation IPA già nel 1998 era stato sviluppato il primo robot di servizio chiamato Care-O-bot. Ora il robot è arrivato alla sua quarta generazione: Care-O-bot 4.
Care-O-bot 4 è ideato per l’utilizzo domestico, nel settore dei servizi e in ambienti industriali. In casa, può assistere le persone con faccende domestiche come cucinare o pulire. Per quanto riguarda il settore dei servizi, il robot può essere utile, ad esempio, per fornire aiuto ai professionisti sanitari e ai pazienti. Per ultimo, ma non meno importante, Care-O-bot 4 può essere utilizzato in ambienti industriali per operazioni di carico/scarico e di trasporto.
Il robot che aiuta le persone con disabilità
Ritorniamo al Giappone, dove la famosa casa di automobile Toyota non produce solamente macchine ma sviluppa anche robot multiuso. Per esempio, il Human Support Robot mostrato nel video è stato costruito per aiutare le persone con disabilità motorie a vivere una vita più indipendente.
Il robot offre assistenza nella vita di tutti i giorni e può essere controllato con un tablet; aiuta nelle attività di cura e di supporto in casa, come l'apertura delle porte o la raccolta di oggetti da terra o da mensole poste in alto.
I robot assistenti non sono perfetti
I robot hanno il vantaggio di poter lavorare 24 ore su 24, non ammalarsi, non avere bisogno del congedo parentale e nemmeno di vacanze. Avere un robot a propria disposizione aiuta a migliorare anche la qualità del tempo passato con la famiglia e gli amici. Non suona forse come una soluzione perfetta? Molti dicono di no. Ecco alcune delle preoccupazioni più comuni riguardo ai robot assistenti:
Contatto umano: anche se un robot potrebbe soddisfare tutti i bisogni basilari di una persona, non riuscirebbe a stabilire lo stesso contatto con gli utenti alla pari di un essere umano. A conti fatti, un robot non sarebbe in grado di sostituire l’attenzione e il calore di un’interazione umana.
Prezzo: i robot sono troppo cari sia per l’utilizzo individuale sia per l’acquisto all’ingrosso da parte degli stati.
Situazioni di emergenza: sebbene ci siano stati notevoli progressi tecnici, una macchina incapace di provare emozioni e sentimenti umani non può reagire adeguatamente in situazioni di emergenza alla pari degli esseri umani.
Guasti tecnici: siamo confrontati con malfunzionamenti dei computer e dei telefoni ogni giorno, e ciò riguarderebbe molto probabilmente anche i robot assistenti. Con la differenza che, in una situazione simile, un malfunzionamento potrebbe avere risvolti pericolosi o addirittura fatali.
I robot devono fare ancora molta strada ed è improbabile che i robot assistenti rappresenteranno la normalità nel futuro immediato, ma è innegabile che i robot stiano diventano sempre più presenti nel settore sanitario.
Se desiderate saperne di più sui robot, vi invitiamo a dare un’occhiata agli sviluppi nella tecnologia robotica portati avanti da, ad esempio, Toyota e Honda.
Pensate che i robot prenderanno il posto degli assistenti umani in futuro? Affidereste la vostra assistenza o quella dei vostri cari a un robot?