Le macchine autonome potrebbero apportare benefici alle persone con disabilità?
- 4 Minuti di lettura
- 09 dicembre 2018
- Cassandra
Le macchine autonome potrebbero apportare benefici alle persone con disabilità?
Nel frenetico mondo di oggi, gli avanzamenti tecnologici hanno creato numerose opportunità e margini di evoluzione per la società, che può così diventare più efficiente e offrire stili di vita più agiati. Di seguito presenterò uno di tali progressi: le vetture autonome e le implicazioni che tale invenzione potrebbe determinare per le persone con disabilità.
Che cosa sono le autovetture autonome?
Le vetture semoventi o autonome possono orientarsi e muoversi senza avere bisogno di alcun intervento umano. È naturale chiedersi come tutto ciò sia possibile. Di fatto, gran parte delle tecnologie necessarie sono già disponibili. Una combinazione tra apprendimento automatico avanzato e intelligenza artificiale permette a tali vetture di comprendere istruzioni vocali, osservare l’ambiente circostante e comunicare con le persone. Secondo Techopedia, tali vetture possono essere dotate di indicazioni GPS utili per la navigazione e usare sensori e altre tecnologie per evitare incidenti.
Quali ripercussioni potrebbero esercitare tali vetture sulle persone con disabilità?
Per tante persone con disabilità spostarsi è un’impresa. Questo però potrebbe cambiare a breve. Le vetture autonome saranno in grado di portare gli individui alla destinazione desiderata, restituendo alle persone disabili un certo grado di indipendenza. L’eventuale aiuto supplementare da parte di terzi sarebbe potenzialmente ridotto all’assistenza per salire e scendere dalla vettura o per caricare e scaricare la carrozzina. In futuro, anche queste procedure potrebbero divenire automatizzate.
Karin Willison, una blogger nonché persona in carrozzina, esprime la sua opinione personale sulle vetture autonome: secondo lei tale invenzione si rivelerà rivoluzionaria, in particolare per le persone disabili. Barriere quali l’accesso limitato al trasporto pubblico, la dipendenza da terzi per spostarsi in macchina, e l’alto costo dei veicoli accessibili potrebbero divenire grazie ai veicoli autonomi un ricordo passato.
Che cosa serba il futuro per le vetture autonome?
Pare che tali veicoli diverranno in futuro una presenza quotidiana sulle nostre strade. Molte compagnie si sono lanciate in un’agguerrita competizione per aggiudicarsi il primo lancio sul mercato di un veicolo completamente autonomo e presentabile sotto il profilo commerciale.Tra le società figurano, inter alia, Uber, Lyft, Tesla, Ford, Honda e Toyota. Tuttavia, è stata solo Waymo, la divisione per le vetture autonome di Alphabet, a cui fa capo Google, a raggiungere il primo milione di miglia (circa 1.6 milioni di chilometri).
Sebbene le vetture autonome abbiano passato migliaia di ore sulle strade americane, non sono ancora state lanciate sul mercato perché è necessario effettuare molti più test.In questo articolo di The Verge, l’autore afferma che per ragioni di sicurezza i veicoli autonomi non saranno disponibili nell’immediato futuro. L’attuale tecnologia non è sufficientemente soddisfacente affinché tali automobili possano circolare senza restrizioni. Le vetture autonome devono infatti disporre di un grande quantitativo di dati per poter muoversi in tutta sicurezza, e ci vuole tempo per raccoglierli. L’autore conclude dicendo che “il giorno in cui sarete in grado di comprare una vettura autonoma, o addirittura circolarvi a bordo, è molto più lontano di quello che potreste immaginare”.
Quale grado di accessibilità possono offrire le vetture autonome?
I veicoli autonomi esercitano un’attrattiva particolare per coloro che si trovano limitati negli spostamenti a causa della propria disabilità. Sono molte, tuttavia, le domande che emergono a proposito del design di tali automobili, in particolare se sapranno effettivamente restituire alle persone disabili la mobilità promessa. Gli aspetti di maggior interesse riguardano l’eventuale possibilità di poter salire sul veicolo direttamente in carrozzina senza dover effettuare il trasferimento su un sedile della macchina, nonché le modalità di richiamo e di inserimento della destinazione.
Per affrontare tali questioni è fondamentale considerare le necessità dei viaggiatori disabili già nella fase di progettazione e costruzione dei veicoli autonomi. Di fatto negli Stati Uniti sono già in corso discussion ia tal proposito tra gruppi di attivisti per i diritti delle persone disabili, progettisti, case automobilistiche, compagnie di alta tecnologia e legislatori a livello federale.
Al netto di tali considerazioni è importante tenere conto del fatto che l’accessibilità in carrozzina su tali vetture è ancora lungi dall’essere confermata. Bryan Reimer, direttore associato del New England University Transportation Center presso il Massachusetts Institute of Technology (MIT), ha affermato che la prospettiva di un’accessibilità di entrata e uscita in carrozzina potrebbe non risultare disponibile nell’immediato futuro. Secondo lui, la ragione risiede nel fatto che la creazione di un severo quadro legale che sancisce requisiti supplementari per le persone disabili possa esercitare effetti avversi sullo sviluppo di tale ambito tecnologico nel suo insieme.
Oggi non vediamo veicoli autonomi solo in film di fantascienza, ma ne leggiamo sui giornali e li osserviamo sui notiziari. Per tale motivo è fondamentale rimanere aggiornati su questi sviluppi tecnologici, capaci di rivoluzionare la vita delle persone. L’eventualità che i veicoli autonomi diventino disponibili sul mercato nel prossimo futuro è una ragione in più affinché tali vetture siano progettate e costruite tenendo conto dei bisogni delle persone disabili.
Che cosa ne pensate dei veicoli autonomi? Sareste disposti a provarli? Condividete le vostre opinioni con noi!
[traduzione del post originale in inglese]