Battaglie per la pole position
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- 12 ottobre 2018
- kitwan
Battaglie per la pole position
“Dove posso mettere il passeggino?”: una domanda che mi pongo sempre ogni volta che prendo il treno, da quando sono diventata madre l’anno scorso.
Non riesco a smettere di pensarci, soprattutto quando viaggio sul treno celere, chiamato “S-Bahn” in tedesco, che non dispone di scompartimenti familiari. Il problema di questi treni sta nella mancanza di indicazioni chiare su dove poter parcheggiare il proprio passeggino. Ci sono aree dedicate per carrozzine e biciclette, ma non ve ne sono per i passeggini: non sono mai riuscita a trovarle, almeno non sulla S-Bahn.
Finisco quindi per lasciare il passeggino nella zona predisposta alle carrozzine e alle bici. Rimango però attanagliata da dubbi e timori: forse sono all’oscuro di qualche rituale non scritto su dove parcheggiare il passeggino su un treno? Qualcuno penserà che sto abusando di quello spazio? Timori che si fanno ancora più insistenti ogniqualvolta viaggio con il passeggino durante l’ora di punta.
Tempo dopo mi imbatto però in questa storia: ‘Wheelchair v buggy’: Disabled man wins Supreme Court case (IT: ‘Carrozzine contro passeggini’: uomo disabile vince causa alla Corte suprema).
Carrozzine contro passeggini: il casus belli
Nel 2012 Doug Paulley, un uomo in carrozzina residente nel Regno Unito, era in procinto di salire su un autobus per recarsi a Leeds ma si è visto rifiutare l’accesso all’autobus da parte del conduttore. Ciò perché l’unico spazio dedicato alle carrozzine era occupato da un passeggino non ripiegabile in cui dormiva un bambino, accompagnato dalla madre. Alla fine Doug Paulley ha dovuto aspettare l’autobus successivo, perdendo così la coincidenza con il treno e arrivando a destinazione con un’ora di ritardo.
Il signor Paulley si è sentito discriminato dalla politica della compagnia FirstGroup di “richiedere, ma non pretendere” che passeggeri senza disabilità lascino libero lo spazio dedicato alle carrozzine su un bus. Il signor Paulley ha pertanto fatto causa alla compagnia nel 2013. Dopo due appelli, uno da parte della compagnia e una da parte del diretto interessato, il verdetto finale è stato infine emesso cinque anni dopo l’incidente. Il signor Paulley ha così vinto la causa in ultima istanza.
La Corte Suprema, che ha accolto il processo, ha deciso che tutti i conduttori di autobus devono intraprendere qualsiasi azione necessaria per persuadere persone senza disabilità a lasciare il posto a persone in carrozzina. Non è dunque ammissibile che un passeggero senza disabilità si rifiuti di cedere il posto e negare l’accesso al veicolo a una persona in carrozzina.
Inoltre, le compagnie di autobus sono vivamente invitate a creare politiche chiare e fornire formazioni ai conduttori che li aiutino a gestire debitamente simili situazioni che coinvolgono passeggeri in carrozzina.
Infrastrutture carenti per i mezzi di trasporto
A mio avviso i gestori dei mezzi di trasporto pubblico dovrebbero tenere in maggiore considerazione l’organizzazione dello spazio sui veicoli. Trovo inaccettabile che i bus abbiano solo uno spazio dedicato ai passeggeri in carrozzina. Questo spazio non è semplicemente sufficiente se si tiene conto del numero di passeggeri in carrozzina o con passeggino che usano il trasporto pubblico ogni giorno.
Inoltre, stando a un altro articolo del Guardian, Doug Paulley si è offerto di ripiegare la propria carrozzina e occupare un sedile normale. Il conduttore ha tuttavia rifiutato la proposta poiché non vi era modo di bloccare opportunamente la carrozzina, con il relativo rischio di sballottamento sulle ventose strade del West Yorkshire. Mi chiedo allora che cosa sarebbe successo se la madre fosse stata capace di ripiegare il passeggino per cedere il posto al signor Paulley: se non c’è modo di bloccare su un autobus una carrozzina pieghevole, tale opzione non si applica nemmeno a un passeggino. Come può dunque un guidatore risolvere un simile conflitto se il veicolo semplicemente non dispone dell’infrastruttura adeguata?
Per fortuna non mi è mai capitato di ritrovarmi in situazioni simili in Svizzera. Nonostante la mancanza di aree appositamente designate per i passeggini, spesso c’è comunque sufficiente spazio per tutti sui treni o autobus. Inoltre, molti passeggeri in Svizzera si dimostrano cooperativi. Riusciamo spesso a risolvere simili questioni tra di noi, che si tratti di passeggeri in carrozzina, con passeggini o con biciclette. A volte però desidererei che alcuni passeggeri mostrassero maggiore sensibilità e usufruissero di altre aree disponibili al posto di occupare lo spazio dedicato alle carrozzine o biciclette.
Viaggiare in carrozzina, l’eterno dilemma
Nel caso del signor Paulley, mi dispiace per lui ma vedo anche che la difficoltà della situazione per la madre. Sebbene sia un passeggero senza disabilità, non bisogna nemmeno ignorare le difficoltà che lei stessa incontra viaggiando con un figlio in passeggino.
Nell’articolo “Parents tired of folding strollers on buses compare kids to disabled people” (IT: Genitori stufi di ripiegare i passeggini sui bus comparano i propri figli a persone disabili), alcuni genitori hanno condiviso la loro sul fatto di dover ripiegare i propri passeggini sugli autobus:
“Non vi è alcun dubbio sulle persone in carrozzina: anche nell’ora di punta gli autobus si fermano e si trova sempre un posto per loro. Non vedo allora perché non possa fare lo stesso con mio figlio, che occupa meno spazio [ovvero poter stare sull’autobus in un passeggino non ripiegato]”.
“Per un genitore è pericoloso e scomodo ripiegare il passeggino con a bordo uno o due figli, e altre borse tra le mani. Io stesso, padre di due figlie di 4 e 10 anni, capisco perfettamente quanto sia infattibile ripiegare un passeggino quando una delle figlie è addormentata e si è alle prese con altre borse”.
Mi ricordo di aver discusso la questione del dover ripiegare il passeggino prima di salire su un bus con i miei amici, anch’essi genitori, di Hong Kong. Quasi tutti evitano di prendere il bus quando escono fuori con un passeggino. Alcuni suggeriscono di prendere la metropolitana, dove spesso non è necessario ripiegare il passeggino. Altri però trovano difficile prendere la metro perché hanno l’impressione di competere con passeggeri in carrozzina per spazi e strutture accessibili limitati. Così, molti genitori a Hong Kong scelgono di evitare il trasporto pubblico o di rinunciare all’uso del passeggino anche con bambini non ancora in grado di camminare, alcuni dei quali pesano più di 10 chili!
Secondo voi deve essere data una priorità tra le carrozzine e i passeggini? Vi siete imbattuti in esperienze simili a quella di Doug Paulley mentre viaggiavate in carrozzina sui trasporti pubblici?
[traduzione del post originale in inglese]