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Ritratti e storie

Ballerini con disabilità dal Giappone

Venite alla scoperta di alcuni suggestivi spettacoli di danza dal Giappone!

Venite alla scoperta di alcuni suggestivi spettacoli di danza dal Giappone!

Avete mai pensato che la disabilità potesse essere una forza creativa nel mondo della danza? Siete alla ricerca di esibizioni che vi lascino a bocca aperta? In questo articolo potete scoprire alcuni ballerini e ballerine giapponesi, capaci di creare una forma d’arte sublime con le loro (dis)abilità.

Danzare volteggiando su una carrozzina: la storia di Kenta Kambara

Kenta Kambara è nato con spina bifida. Era cosciente della sua disabilità già dalla tenera età, ma il momento in cui ne apprese appieno le implicazioni arrivò in terza elementare: parlando con sua madre scoprì che non sarebbe mai stato in grado di camminare. Dopo quella conversazione incominciò ad accettare il fatto che ci sarebbero state cose che non avrebbe mai potuto fare nella sua vita, mentre altre erano alla sua portata.

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Kenta Kambara (Fonte: Facebook @kambara)

Nel 2016, poco prima di compiere trent’anni, Kenta si approcciò al mondo della danza. A quell’epoca partecipò a un progetto performativo chiamato “SLOW MOVEMENT”, organizzato da SLOW LABEL. La missione di quest’organizzazione consiste nel «recuperare un certo senso di “lentezza” in una società che spesso privilegia la produttività, puntando così al raggiungimento al suo interno della diversità e dell’armonia».

Contrariamente ad alcune attività quotidiane, Kenta afferma che nel mondo della danza non solo ci sono cose che può fare, ma che addirittura può fare solo lui proprio grazie alla sua diversità. Effettivamente potete ammirare le sue imprese nell’incredibile video qui sotto: riesce a volteggiare sulla carrozzina sostenendo addirittura il suo intero peso sulle sue braccia, che muove con eleganza ed elasticità continuando il flusso creativo anche al suolo. Infine, smonta la sua carrozzina e si volteggia sopra come un derviscio Sufi alla cerimonia di Sema … ma date un occhio voi stessi:

Ciò che rende l’esibizione di Kenta ancora più eccezionale è il fatto che abbia appreso autonomamente l’intero repertorio. Ora il suo sogno è quello di ballare alla cerimonia di chiusura delle Olimpiadi di Tokyo.

In un’intervista ha affermato:

«Voglio che le persone capiscano vedendomi ballare che è proprio grazie alla diversità del mio corpo che lo spettacolo risulta interessante. Proprio questa consapevolezza può spronarli ad accettare la diversità negli altri. Voglio che pensino “Wow, è incredibile!”».

Danzatore con amputazioni: Koichi Omae

Diversamente da Kenta Kambara, che iniziò a praticare la danza in età adulta, Koichi Omae si è laureato presso l’Università artistica di Osaka con un diploma in danza classica e arti performative. Nel 2003, proprio quando sperava di iniziare una brillante carriera come ballerino professionista, fu investito da un conducente in stato di ebbrezza, perdendo la gamba sinistra.

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Koichi Omae (Fonte: Twitter @Tokyo2020)

Negli anni successivi Koichi era confrontato con diverse difficoltà, non riuscendo a rinunciare al suo sogno di diventare un ballerino professionista in pieno possesso dei suoi arti. Fece diversi provini presso compagnie di danza, collezionando tuttavia solo bocciature.

Un nuovo mondo si aprì a Koichi quando si rassegnò di voler apparire come un danzatore normale. Un giorno, eseguì un esibizione di ballo con la sua gamba prostetica. All’inizio era esitante perché la sua disabilità era fin troppo palese. Eppure riuscì a esibirsi mostrando qualcosa che poteva chiamare “il suo stile”. Koichi provò diversi tipi di protesi, addirittura sperimentando con ausili più lunghi o più corti della sua gamba destra. Fece alcune ricerche di anatomia per scoprire le potenzialità del suo corpo, esplorando anche altri tipi di ballo che non fossero affini al balletto classico.

Oggi Koichi è nel suo elemento come ballerino professionista con un’amputazione. Integra nella sua danza diversi stili, che spaziano dal balletto classico alla street dance, danza jazz, danza tradizionale giapponese, danza moderna e molti altri. Koichi ha addirittura ballato alla cerimonia di chiusura dei Giochi paraolimpici del 2016 di Rio de Janeiro. Vi proponiamo due delle sue esibizioni con e senza carrozzina:

Ballerina di danza contemporanea giapponese Butoh: Yuko Kaseki

Butoh è un tipo di danza contemporanea giapponese, nata nel Giappone del dopoguerra come reazione ribelle alla confusione che permeava la società di allora. Il nome completo in giapponese è “Ankoku-Butoh” (暗黒舞踏) e significa “danza dell’oscurità”.

Non è facile definire che cos’è Butoh. Secondo contemporary-dance.org, uno dei suoi elementi principali è «la ricerca di una rappresentazione del corpo scevra da riferimenti culturali e aperta a tutte le metamorfosi». Butoh presenta spesso temi tabù, immagini grottesche e seminude, corpi dipinti di bianco che si muovono in modo lento ed estremamente controllato. Le esibizioni spesso collidono con gli archetipi occidentali di perfezione e bellezza: alcuni aspetti ricorrenti sono le posizioni fetali, occhi rivoltati in alto, espressioni contorte così come gambe e piedi rivolti indentro.

yuko kaseki

Yuko Kaseki (Fonte: https://benlenhart.com)

«Desidero trasformare la “bruttezza” in “bellezza”, la disfunzione in funzione, l’ordinario in straordinario e poi nuovo ordinario».

Yuko Kaseki

Yuko Kaseki è una danzatrice giapponese di Butoh che vive a Berlino. Pur non essendo disabile ha collaborato con svariati artisti con disabilità. Ha inoltre contribuito alla coreografia di diversi spettacoli per il Teatro Thikwa, una famosa compagnia di teatro con sede a Berlino composta da persone con e senza disabilità.

Nella sua esibizione «surnature – anatomie du erdboden» (IT: sovranatura – anatomia del suolo) balla con Roland Walter, artista affetto da tetraplegia spastica con atetosi, una condizione che provoca movimenti involontari, lenti e contorti negli arti. Yuko balla il cha-cha-cha come fosse “controllata” da Roland, seduto in una carrozzina ultratecnologica. In un secondo momento ballano assieme ed esplorano i limiti motori dei loro corpi fino a sfiorare la frustrazione. Nonostante la disparità, riescono a ballare all’unisono e in armonia. Guardate voi stessi:

Che cosa ne pensate di queste esibizioni? Quali sono gli artisti in carrozzina o senza disabilità che più preferite? Condividete con noi!

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